Descrizione

Centro collinare, di antichissime origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I prignanesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, sono distribuiti, oltre che in numerose case sparse, in numerosi aggregati urbani, dei quali, oltre al capoluogo comunale, i più popolosi sono: Casa Azzoni, Castelvecchio, La Pioppa, La Volta, Moncerrato, Montebaranzone, Pescarola Sopra, Saltino e Sterpatelli. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare (con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 168 metri sul livello del mare a un massimo di 870 metri) ed è punteggiato di castagneti e boschi cedui che rendono il paesaggio estremamente vario e suggestivo, specie nella stagione estiva. L’abitato, per il quale non si rileva alcun fenomeno di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano. Nell’insegna municipale, concessa con Decreto del Capo del Governo, si raffigura un bufalo alato in campo argentato.

Centro collinare, di antichissime origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I prignanesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, sono distribuiti, oltre che in numerose case sparse, in numerosi aggregati urbani, dei quali, oltre al capoluogo comunale, i più popolosi sono: Casa Azzoni, Castelvecchio, La Pioppa, La Volta, Moncerrato, Montebaranzone, Pescarola Sopra, Saltino e Sterpatelli. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare (con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 168 metri sul livello del mare a un massimo di 870 metri) ed è punteggiato di castagneti e boschi cedui che rendono il paesaggio estremamente vario e suggestivo, specie nella stagione estiva. L’abitato, per il quale non si rileva alcun fenomeno di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano. Nell’insegna municipale, concessa con Decreto del Capo del Governo, si raffigura un bufalo alato in campo argentato.

Storia

I primi insediamenti nella zona, il cui toponimo deriva dall’espressione FUNDUS PERENNIANUS, dal personale latino PERENNIUS (evolutosi nel corso dei secoli in Perinianum, Prennianum e infine Prinianum), risalgono a epoca preistorica, come testimoniato dalla scoperta, in località Stretta del Pescale, dei resti di un antichissimo villaggio costituito da grosse capanne leggermente affondate nel terreno, con pareti e copertura in legno e argilla: all’interno sono stati rinvenuti numerosi frammenti di ceramica, utensili in terracotta e ossa lavorate. A questi primitivi insediamenti ne subentrarono altri nel corso dei secoli, fino ad arrivare all’epoca romana. Le fonti relative al Medioevo vedono il borgo al centro di continui passaggi di proprietà: infatti, dopo aver fatto parte dei possedimenti della diocesi di Reggio nell’Emilia, tra l’ottavo e il IX secolo, e più tardi di quelli della famiglia dei Canossa, fu sottoposta nel XIII secolo all’autorità del comune di Modena. Nel XIV secolo appartenne ai Da Rotiglia, tra un susseguirsi di lotte e invasioni. Assieme a Pigneto, nella seconda metà del XV secolo, formò una contea, il cui governo passò dai Trotti di Ferrara ai Montecuccoli e in seguito, durante la dominazione austro-estense, fu unita al comune di Sassuolo, seguendone le vicende fino all’annessione al Regno d’Italia, quando acquistò l’autonomia amministrativa. Nel patrimonio storico-architettonico figurano la torre campanaria dell’antica chiesa di San Michele, la chiesa parrocchiale, i ruderi del castello matildeo e alcune case-torri risalenti al XVI secolo in località Montebaranzone.

I primi insediamenti nella zona, il cui toponimo deriva dall’espressione FUNDUS PERENNIANUS, dal personale latino PERENNIUS (evolutosi nel corso dei secoli in Perinianum, Prennianum e infine Prinianum), risalgono a epoca preistorica, come testimoniato dalla scoperta, in località Stretta del Pescale, dei resti di un antichissimo villaggio costituito da grosse capanne leggermente affondate nel terreno, con pareti e copertura in legno e argilla: all’interno sono stati rinvenuti numerosi frammenti di ceramica, utensili in terracotta e ossa lavorate. A questi primitivi insediamenti ne subentrarono altri nel corso dei secoli, fino ad arrivare all’epoca romana. Le fonti relative al Medioevo vedono il borgo al centro di continui passaggi di proprietà: infatti, dopo aver fatto parte dei possedimenti della diocesi di Reggio nell’Emilia, tra l’ottavo e il IX secolo, e più tardi di quelli della famiglia dei Canossa, fu sottoposta nel XIII secolo all’autorità del comune di Modena. Nel XIV secolo appartenne ai Da Rotiglia, tra un susseguirsi di lotte e invasioni. Assieme a Pigneto, nella seconda metà del XV secolo, formò una contea, il cui governo passò dai Trotti di Ferrara ai Montecuccoli e in seguito, durante la dominazione austro-estense, fu unita al comune di Sassuolo, seguendone le vicende fino all’annessione al Regno d’Italia, quando acquistò l’autonomia amministrativa. Nel patrimonio storico-architettonico figurano la torre campanaria dell’antica chiesa di San Michele, la chiesa parrocchiale, i ruderi del castello matildeo e alcune case-torri risalenti al XVI secolo in località Montebaranzone.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne segnalano altri degni di nota. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo di primo piano: si producono cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, uva e frutta; molto sviluppato è l’allevamento di bovini e suini, seguito da quello di avicoli. Il tessuto industriale è costituito da aziende operanti nei comparti alimentare (lattiero-caseario), tessile ed edile, affiancate da fabbriche specializzate nella produzione di materiali da costruzione. Il terziario si compone della rete distributiva, le cui dimensioni sono tali da riuscire a soddisfare comunque le esigenze primarie della popolazione, e dell’insieme dei servizi, tra cui è presente quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle sole scuole dell’obbligo; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne segnalano altri degni di nota. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo di primo piano: si producono cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, uva e frutta; molto sviluppato è l’allevamento di bovini e suini, seguito da quello di avicoli. Il tessuto industriale è costituito da aziende operanti nei comparti alimentare (lattiero-caseario), tessile ed edile, affiancate da fabbriche specializzate nella produzione di materiali da costruzione. Il terziario si compone della rete distributiva, le cui dimensioni sono tali da riuscire a soddisfare comunque le esigenze primarie della popolazione, e dell’insieme dei servizi, tra cui è presente quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle sole scuole dell’obbligo; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, per l’assenza di attrattive particolarmente significative, registra molte presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera. I suoi rapporti con i centri vicini, ai quali tuttavia si rivolge per i servizi non forniti sul posto, non sono rilevanti ma si intensificano in occasione di un tradizionale appuntamento del folclore, la fiera di Maggio, con esposizione e vendita di prodotti vari. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, per l’assenza di attrattive particolarmente significative, registra molte presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera. I suoi rapporti con i centri vicini, ai quali tuttavia si rivolge per i servizi non forniti sul posto, non sono rilevanti ma si intensificano in occasione di un tradizionale appuntamento del folclore, la fiera di Maggio, con esposizione e vendita di prodotti vari. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

Località

Allegara, Antico, Ca' d'Alberto, Calvanella, Casa Azzoni, Casalcicogno, Castelvecchio, La Fredda, La Pioppa, La Volta, Le Are, Moncerrato, Montebaranzone, Morano, Pescarola, Pescarola Sopra, Pescarola Sotto, Pigneto, Poggio, Pradachieto, Prignano, Pugnago, Saltino, San Pellegrinetto, Sassomorello, Serra, Sterpatelli

Allegara, Antico, Ca' d'Alberto, Calvanella, Casa Azzoni, Casalcicogno, Castelvecchio, La Fredda, La Pioppa, La Volta, Le Are, Moncerrato, Montebaranzone, Morano, Pescarola, Pescarola Sopra, Pescarola Sotto, Pigneto, Poggio, Pradachieto, Prignano, Pugnago, Saltino, San Pellegrinetto, Sassomorello, Serra, Sterpatelli

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Prignano sulla Secchia rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.